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G8 pacifismo e violenza:
quale strategia per il movimento

Interventi al forum su www.tutebianche.it - Inizio giugno 2001

Mettiti nei panni del Berlusca:
Sei stato eletto perchè hai fatto agli Italiani promesse non mantenibili. Come puoi fare per non mantenerle senza sputtanarti? Devi trovare una scusa, dare la colpa agli altri. A qualcuno che già stia antipatico a quelli che ti hanno votato...
Ad esempio potresti dare la colpa a quei ragazzi coi capelli verdi, l'orecchino al naso, che non si lavano, non lavorano, si drogano e vogliono trombarsi le figlie delle persone per bene. Quale occasione migliore del G8 a Genova? 18 mila poveri poliziotti indifesi sono stati aggrediti da alcune migliaia di facinorosi! L'Italia è sull'orlo del baratro. Spara spara! Ammazza ammazza! Che pacchia meravigliosa. E fra 5 anni la destra potrebbe dire: " Guardate! È merito nostro se abbiamo fermato la canea assassina comunista! Sono loro che ci hanno impedito di fare le riforme, distribuire lingotti d'oro e cancellare la povertà dall'Italia. Prendetevela con loro se non abbiamo realizzato le nostre promesse. Ma dovete essere soddisfatti. Almeno vi abbiamo salvato!!! Votate ancora per noi, vedrete che ora ci riusciremo a trasformare l'Italia in un paradiso".
E loro, gli elettori di destra, li voteranno di nuovo. La strategia della tensione è stata usata per decenni da tutti i governi incapaci di governare. La prima cosa da non fare assolutamente oggi è cadere nella trappola della "Lotta-repressione-lotta". Ha come unico risultato esaurire le energie creative del movimento.
È chiaro che se si cerca anche solo lontanamente di avvicinarsi al centro di Genova durante il G8 ci saranno gli scontri. Avremo davanti non la polizia dell'Olivo ma quella di Fini. E state certi che un coglione che lancia il primo sasso davanti alle telecamere lo trovano di sicuro. Senza contare che a Genova ci saranno anche i fascisti.
Sono scene che abbiamo visto cento volte negli anni '70. Vogliamo rifare tutto daccapo o vi basta andarvi a rileggere le cronache del Corriere della Sera degli scontri di piazza di quegli anni?
No cari compagni, non dobbiamo assolutamente ricascarci. Abbiamo il compito urgentissimo di sviluppare tutti i momenti di vita alternativa, sviluppare i gruppi di acquisto, le iniziative culturali... A Genova ci potrebbero essere almeno 30 mila compagni e almeno altri 70 mila ci saranno col cuore. Che cosa succederebbe se invece di picchiarsi e rischiare ospedale e galera si facesse una scelta concreta? Una e semplice: smettere di assicurarsi con le assicurazioni degli amici del Berlusca. Esiste la Caes che è il sindacato etico degli assicurati, un'organizzazione no profit che non solo ti garantisce un risparmio dal 10 al 30% sulle spese di assicurazione ma versa anche il 15% su quanto paghi a un fondo etico che viene speso come vuole il gruppo di assicurati di cui fai parte. 100 mila compagni, una spesa assicurativa media (minima) di 1 milione all'anno fa 100 miliardi, il 15% sono 15 miliardi all'anno da spendere per creare micro iniziative di informazione, solidarietà cultura. 15 miliardi ogni anno.
E parliamo solo di assicurazioni, poi ci sono le banche, le auto che tutti compriamo (e magari sono Fiat?), poi c'è il computer, la tv, ecc. Questa secondo me è la vera strategia di lotta: consumo etico consociato, non compriamo più niente da chi vende morte!!! Usiamo la forza del nostro potere d'acquisto consociato.
Secondo voi la gente si fiderà più dei prodotti degli amici di Berlusca o di quelli delle Tute Bianche. È chiaro che se ci mettiamo noi a vendere prodotti etici e biologici e solidali saremo in grado di conquistare fiducia e credibilità ovunque. Quando si tratta di creare e di costruire siamo noi i più bravi. Loro sono specializzati a uccidere, inquinare, rubare, distruggere. Non fanno altro da millenni. Resta il problema di cosa fare per il G8. Qualcosa deve essere fatta ma dobbiamo essere sicuri che non possa trasformarsi in una rissa e che in nessun modo si possa accusare il movimento di aver cercato il sangue. Deve essere un'azione di grande forza e trasparenza che sappia comunicare veramente l'importanza, la drammaticità della nostra lotta in questo momento. Stanno giocando con la vita stessa del pianeta e noi stiamo lottando per tutti gli esseri umani viventi!

Seattle è stata una grande esplosione e i pochi episodi di violenza sono finiti in secondo piano perché c'era una enorme, inaspettata presenza di popolo, pacifica e nuova . La polizia è stata colta impreparata. Ma tutti i successivi incontri del G8 hanno visto città blindate e dimostranti sconfitti. Il tentativo di ripetere Seattle è fallito. Porto Alegre è stata una vittoria perché si è puntato sulla costruzione piuttosto che sull'opposizione. Si è cercato di mostrare chi siamo e cosa stiamo facendo in tutto il mondo (con i movimenti solidali, il microcredito, l'aiuto all'auto-impresa, la cooperazione...).
Credo che una soluzione sia proprio questa: organizzare un grande evento, costruire un festival in qualche bel posto in mezzo alla natura e far vivere per una settimana la città verde dell'alternativa. Portare il nostro teatro, la musica, internet, il biologico, la consociazione... A Genova se proprio qualcuno ci vuole andare bisogna trovare il modo di farlo senza fare regali alla destra. E già ci sono proposte ottime di spettacoli, incontri, eventi "costruttivi" e lontani dai cordoni della polizia. In queste pagine è stata fatta una proposta che potrebbe soddisfare anche chi vuole (giustamente) dare una risposta di piazza. Sfiliamo nudi, così nessuno potrà dire che nascondiamo armi. Raggiungiamo una piazza a 500 metri dallo sbarramento della polizia e mettiamoci a fare sesso tantrico intonando meravigliosi mantra amorosi. La risposta stampa a livello mondiale è assicurata. E se la polizia carica 30 mila persone nude che si scambiano baci tutto il mondo saprà che i potenti vogliono far la guerra e non l'amore.

P.S. - Per informazioni su Caes assicurazione etica vedi i testi ospitati su www.alcatraz.it

Jacopo Fo

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