Puoi acquistare tutti i libri di Jacopo qui

Torna all'indice dei libri

DVD La Vera storia del mondo

DVD Corso di Yoga Demenziale

Iscriviti a Cacao buone notizie

Il blog di Jacopo Fo

I video di Jacopo

Gli articoli di Jacopo per il Cacao della domenica

Gruppo d'acquisto di pannelli fotovoltaici

Gruppo d'acquisto energia rinnovabile

Altri gruppi d'acquisto ecologici

Libera Università di Alcatraz

I corsi sulle ecotecnologie organizzati da Alcatraz

Consultazione rapida dei nostri siti

www.sessosublime.it
www.clinicaverde.it
www.commercioetico.it
www.energiaarcobaleno.it
www.amoreamore.it
www.cacaonline.it
www.alcatraz.it
www.networketico.com
www.francarame.it
www.dariofo.it
www.mariopirovano.it
www.eleonoraalbanese.it
www.atlantide.tv
www.comicoterapia.it
www.jacopofo.com
www.mercidolci.it
www.stradaalternativa.com

Elisabetta Leslie Leonelli

Coccole & carezze

 

Capitolo primo

CONOSCENDO
Sono molte le persone che si irritano a sentir parlare di fisiologia sessuale, di come funzionano i genitali e delle ricerche in proposito. "Ma l'amore e il far l'amore è tutt'altra cosa", obiettano, "tutto dipende dalla mente", "se sono innamorato è un conto, altrimenti non mi interessa", "se mi arrapo non posso pensare a come funzionano i miei organi".
Ma come potremmo ascoltare la musica ed emozionarci a una sinfonia di Mozart se non avessimo orecchie e udito funzionanti? Come potremmo correre incontro al nostro amore se non avessimo piedi e gambe? Come potremmo godere della sua immagine se non avessimo occhi e vista? Infine, se tutto dipende dalla mente anche il cervello deve poter funzionare poiché basta l'anestesia, per non parlare della morte, a metterci completamente fuori dalle possibilità del sentire del pensare e dell'agire.
D'altra parte è pur vero che mentre ascoltiamo la musica non pensiamo al sistema auricolare. Mentre corriamo incontro al nostro amore la nostra attenzione è tesa solo a raggiungerlo in fretta, e non alle gambe. E così via.

Mente e corpo sono uniti in un reticolo strettamente interconnesso. Fanno parte dell'anatomia che costituisce il nostro motore di cui la fisiologia è il funzionamento. E se è importante descrivere il motore è perché non solo l'anatomia e la fisiologia sono basilari, ma lo è anche il modo in cui noi stessi li immaginiamo. Se dico, per esempio, che l'indice è composto da tre ossa differenti, subito mi viene voglia di guardarmi il dito, di muoverlo, di concentrarmi e di sentirlo. Il conoscere mi consente di percepire con accresciuta attenzione.
Va qui ricordato che il discorso che si sta facendo è limitato alla corrispondenza tra conoscenza del corpo e percezione mentre le funzioni erotiche in generale dipendono dal grado di coinvolgimento emotivo della persona. I meccanismi della mente, come ha spiegato Colin Blakemore, ci dicono che la percezione non può procedere senza una prospettiva. Dobbiamo dunque passare attraverso un processo di familiarità che creiamo solo con esperienze finalizzate, ripetute e consapevoli.
Per esempio, chi cresce in città, al contrario di chi vive in campagna, conosce raramente il nome delle piante e delle erbe. Così è per le parole del sesso: se le varie parti degli organi sessuali hanno per noi una scarsa varietà di vocaboli è perché il sesso è un territorio poco familiare, poco esplorato, riservato a visite guidate per scopi igienici, a percorsi stereotipati, o alle incursioni più ampie nel buio della clandestinità e della trasgressione.
Gli eschimesi hanno una cinquantina di nomi per distinguere un tipo di neve da un altro, categorie che noi non possediamo poiché la neve non costituisce per noi un fatto importante come per gli eschimesi. Se molte persone pensano che la conoscenza anatomica degli organi sessuali rischi di raffreddare i desideri erotici è perché nella cultura occidentale solo l'amore romantico ha dato qualche volta al sesso una connotazione positiva più alta, all'insegna della passione, del momento magico in cui ai genitali viene tolto ogni significato negativo, ricongiungendoli al corpo d'amore.
L'anatomia, invece, si inserisce nella ricerca della medicina positivista tradizionale che è nata per occuparsi prevalentemente del corpo malato e liberarlo dal dolore, perciò quando tratta dell'anatomia fa riferimento al cadavere dissezionato. Questa è una delle ragioni per cui si fa resistenza a conoscere gli organi sessuali. Una resistenza tutto sommato giustificata: la medicina in genere si riferisce a un corpo che ha perduto il suo senso vitale fondamentale: è un corpo morto e immobile, oppure descritto meccanicamente nel movimento fisiologico. Il linguaggio clinico, perciò, finisce per dare una sensazione di freddo, di gelido, come il bisturi che fruga nel corpo per carpirne i segreti, distaccato nel suo classificare e catalogare, lontano dalle sensazioni. Se è vero che il linguaggio corporeo è il più significativo perché più immediato, è anche vero che nella nostra società è la comunicazione verbale che permette di esprimere la totalità delle emozioni e delle percezioni umane, in pienezza e profondità. Il linguaggio ha l'effetto di dare voce, forma, colore e sentimento a ciò che definisce e le parole sono strettamente legate agli atteggiamenti.

Per ragioni storiche e culturali le parole sessuali hanno ben poche connotazioni, per cui sembra che il parlare di sesso in modo positivo non sia affatto facile. Le parole sessuali, infatti, vengono molte volte usate per dar colore al linguaggio quotidiano, spesso in modo dispregiativo, il che finisce poi per essere fonte di confusione quando ci troviamo a comunicare qualcosa di piacevole. D'altra parte termini come "organo sessuale", "pene" o "vulva" sembrano risultare, come dice Eric Berne, parole fredde e secche, mentre andrebbero usate parole umide e calde.
Dobbiamo ricordare che le sensazioni sono plasmate dalla cultura in cui cresciamo e viviamo. E vedremo che vi sono alcune sensazioni sessuali socialmente accettate, mentre altre non lo sono affatto.

L'obelisco di Tutankamen
La ragione per cui è importante conoscere l'anatomia del sesso è che in nessun campo come in questo, gravido per secoli di interdizioni e tabù, vi è la tendenza a sostituire la fantasia con la conoscenza.
"La fantasia" scrive Hillman "interviene là dove manca la conoscenza esatta; e quando la fantasia si intromette diventa particolarmente difficile pervenire a una conoscenza. Viene così a formarsi un circolo vizioso e il mitico usurpa la formazione della teoria; inoltre la fantasia trova prove del mitico nei fatti".
Jamake Highwater usa il concetto di mito nel significato di "espressione mediante immagini e storie di quella che è creduta una verità sacra e immutabile", e anche per lui gli atteggiamenti e i comportamenti sessuali sono sempre stati un'espressione altamente variabile dei valori che gli stessi miti contengono. È così che le immagini sul corpo umano variano da società a società, da periodo a periodo, trasformandosi al flusso di diverse visioni mitiche.

Per raccontare la storia della conoscenza o dei miti sul sesso è più facile scrivere la storia del corpo della donna piuttosto che dell'uomo, perché gli eventi si sono succeduti in un solco culturale in cui la storia sugli uomini non era necessaria.
Fino pochi decenni fa il corpo femminile è stato rappresentato come problematico e instabile. Una versione diversa e incompleta del corpo maschile, ritenuto invece "stabile e senza problemi". Ma il femminile esiste come "genere" solo in relazione agli aspetti sociali o in un contesto sociale dove lo standard è stato considerato il maschile. L'equivoco di stampo misogino è rintracciabile in tutta la ricerca biologica sulla donna.
Attenzione però, perché ciò non significa che un approccio più obiettivo, articolato o avanzato, e magari di stampo scientifico più femminista, possa darci un quadro più obiettivo delle differenze sessuali. Il fatto è che quando si percorre la storia della scienza si scopre che essa ha sempre lavorato per giustificare e legittimare non solo le differenze di sesso, ma anche di razza e di classe a svantaggio dei più deboli.
Making sex sostiene che non esiste una rappresentazione "corretta" del sesso della donna rapportato al sesso dell'uomo, e quindi tutta la letteratura sull'argomento è fuorviante. Questa è una delle ragioni per cui cerco di offrire una storia, più o meno corretta, delle varie rappresentazioni. E il raccontare la storia del corpo, non è a scopo di glorificazione del femminile o, di nuovo, del maschile, né di riconoscerne implicite superiorità. Gli studi su cui ci stiamo basando io, Laquer e altri, registrano semplicemente la sostanziale incoerenza delle categorie sessuali fin qui usate, maschili o femminili che fossero.
Lo svettare di cazzi dai banchi di scuola, dai gabinetti pubblici, dall'interno degli ascensori e dai graffiti ad ampiezze colossali sui muri, è la trasposizione fantastica del visibile. è una tradizione di conoscenza che si dirama dai banchi di scuola di tutto il mondo. è la rappresentazione del pene in erezione, nel suo stato straordinario, è l'idea fantastica e immaginaria che l'uomo ha del pene. Forse per questo essi trovano fastidioso mostrarsi con il pene in stato di riposo, e nell'incontro con la donna tendono a spogliarsi solo dopo che sono eccitati.
Come affermava un intellettuale impegnato: il suo obbligo sociale è quello di stare su: "Quando è giù è così triste!". Crudele condizione di un obbligo cui non si può né obbedire né disobbedire a volontà.

La teoria del corpo sessuale, come la teoria del corpo umano, non è solo parte della fantasia. È la teoria di me come uomo e di te come donna, e viceversa. È la teoria che fonda i rapporti, e i rapporti fondano la teoria. La nostra fantasia è nutrita dalla memoria, dalle teorie su ciò che io penso di me, su ciò che penso di te, su ciò che penso tu pensi di me e così via... E la fantasia e l'immaginazione fanno parte del sistema di riferimento per cui i nostri comportamenti e i nostri sentimenti vengono selezionati per confermare ciò di cui siamo convinti. Se, per esempio, mi dicono fin da piccola che la parte più brutta di me è quel neo sotto il mento, e la mamma se ne vergogna e fa di tutto per coprirmelo, finirò per concentrare su quel neo tutte le mie sventure. Se mi dicono che le mie mani sono belle e affascinanti, le muoverò con sapienza e sicurezza, le curerò con attenzione adornandole con anelli.
Napoleone diceva: "L'anatomia è destino", volendo affermare che l'uomo è superiore alla donna e che non c'è nulla da fare perché il genere sessuale determina tutta la vita. Questa frase di Napoleone fu poi ripresa da Freud. Ma a quale anatomia essi si riferivano? All'anatomia del fantastico per cui esiste soltanto ciò che si mostra: il pene dell'uomo (vedi i banchi di scuola) è di più a fronte di una fessura fatta di niente della donna? A una presenza maschile di fronte alla costruzione di un'assenza femminile? Negli ultimi decenni la ricerca scientifica si è aperta anche alla fisiologia sessuale, soprattutto femminile, classicamente definita come un continente "nero" e misterioso.

Per quanto riguarda l'uomo, l'evidenza del pene e l'apparente semplicità del ciclo erezione-eiaculazione, ha impedito una ricerca di conoscenza anatomica e fisiologica sulle reali possibilità del piacere maschile, che appare, così, assai più limitato rispetto al piacere della donna. Come dichiararono i due autori francesi de Il nuovo disordine amoroso: "L'eiaculazione, paragonata al piacere che, nel migliore dei casi, la donna può trarre dal pene, è evidentemente uno scambio impari: il quasi nulla in rapporto al quasi tutto". La nozione-teoria di una differenza intrinseca che produrrebbe un'attrazione fra entità opposte, tra uomo e donna è diventata dominante solo dopo il XVIII secolo ed è una nozione completamente assente nella medicina classica del Rinascimento.
L'obiettivo di Laquer è dimostrare che la biologia dell'unisessualità, dell'inconfrontabilità o della non differenza fra i sessi, ha condizionato la visione del corpo e le strategie sessuali per più di 2000 anni. E sapere tutto questo quanto può incidere sulla povera autostima maschile?

Chi ha una Ferrari impari a guidarla
Gli uomini, quanto le donne, hanno subìto gli effetti dei tabù sulla sessualità. Le donne hanno scoperto nuove dimensioni. È arrivato anche per gli uomini il momento di farlo. È perciò importante vedere con occhi nuovi la fisiologia sessuale e svelare il mistero maschile.
Infatti, quando possiamo ampliare le basi fisiologiche delle nostre esperienze soggettive, aumenta anche la nostra stessa capacità di viverle e di goderne. Ciò non significa che il piacere dell'amore sia pura attenzione al funzionamento genitale, né che ciò produca di per sé un buon rapporto con l'altro. Il mistero maschile è anche e soprattutto nei sentimenti sepolti. Il rapporto, l'intesa, l'amore, non possono acquistare pienezza senza il sentire.
D'altra parte non è uno spreco incredibile usare il nostro corpo e le nostre emozioni, che hanno la potenzialità di una fuoriserie, come se ci avessero dato un'utilitaria?


Indice dei libri
Homepage JacopoFo.it Libera Università di Alcatraz vai in testa alla pagina