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La grande truffa delle piramidi

Prefazione

 

La fissazione egiziana

 

Perché gli egiziani costruirono le piramidi? Chi glielo ha fatto fare? Non avevano niente di meglio di cui occuparsi? Per anni mi sono chiesto a cosa servissero quei giganteschi solidi geometrici. Ho sempre pensato che se non si fosse scoperta la loro utilità pratica avrei dovuto concludere che gli egiziani erano dei fessacchiotti (per dirla in modo educato).

Ti sembra intelligente affaticarsi per seppellire un pirla qualunque che si crede un faraone o per lasciare un messaggio ai posteri ? Credo che se uno arriva da Sirio o da Orione con un'astronave dovrebbe pur conoscere un mezzo più efficace per comunicare!

Anche volendo utilizzare la piramide come un messaggio per i posteri perché, allora, non ci hanno scritto su qualcosa? Anche un semplice "Scemo chi legge!" sarebbe stato meglio di niente! Sono secoli che la gente impazzisce per decifrare 'sta cavolo di costruzione nei modi più cervellotici! Famiglie rovinate, cervelli andati in fissa che si fondono come burro al sole, fortune dilapidate in viaggi in Egitto in classe turistica e in attrezzature per scavi, ispezioni e misurazioni. Misurazioni che, peraltro, continuano a dare risultati sballatissimi tant'è vero che uno ti dice che la piramide di Cheope è alta 147 m, un'altro che è alta 149 m ed entrambi sostengono che questi numeri sono la prova che gli egiziani conoscevano la distanza tra la terra e il sole, il pi greco...

Io parlo tanto ma anch'io sono vittima del morbo della piramide. Da giorni non parlo d'altro. Passo le notti a sognare piramidi e antichi egizi che le usano come scivoli per tuffarsi in grandi piscine, parlo con sacerdotesse di Iside discinte e prosperose e esploro pozzi e cunicoli sotterranei. Trascorro intere giornate a sottolineare brani di testi esoterici, assillo amici e collaboratori con richieste di libri, mappe, ricerche in biblioteca, ordinazioni di CD Rom, esaltato dalle continue rivelazioni, conferme, smentite, dall'affiorare di nuovi sospetti e dal crollo di ricostruzioni costate giorni di attente indagini.

Mentre scrivo non so ancora a quali conclusioni mi porterà questa ricerca ma ho già raccolto elementi tali da far crollare buona parte delle ipotesi fino ad oggi proposte.

Questa notte erano le quattro del mattino quando stavo ancora parlando dell'Egitto con Eleonora, che lei mi dice: "Sei un invasato perché credi di aver scoperto cose che tutti questi grandi scienziati non hanno notato!"

In effetti la banalità è la caratteristica fondamentale delle scoperte che ho fatto. Io stesso ho dubitato a lungo della mia sanità mentale. Non riuscivo a credere che persone dotate di chili di masters, lauree, dottorati e cattedre non si fossero resi conto di tali evidenze. Lo so che stai già pensando che ho fuso anch'io.

 

LA GUERRA DELLE PIRAMIDI

Due fazioni si affrontano ferocemente nella valle del Nilo. Nella piana di Giza (dove si trovano due tra i monumenti arcaici più grandi del mondo) la battaglia infuria da più di un secolo. Da una parte si sono schierati gli egittologi accademici (in generale non molto disposti a rimettere in discussione le loro tesi di laurea), dall'altra rumoreggiano disordinatamente quelli che non credono alle ricostruzioni ufficiali proposte dall'archeologia.

Leader di questo schieramento sono quelli che chiamerò "i marzianisti", personaggi convinti che fu una cultura extraterrestre a costruire realmente le piramidi. Essi hanno creato molte difficoltà agli archeologi più razionali dimostrando, più di una volta, che ci sono notevoli lacune nella versione da loro raccontata. I marzianisti, tuttavia, non sono un fronte compatto, bensì un'orda di fazioni in disaccordo tra di loro.

Ai bordi di questa galassia di contestatori vi sono i mistici. Questi - più che a un contatto o una nostra diretta origine aliena - credono che le conoscenze dei costruttori delle piramidi derivino da illuminazioni mistiche o da contatti ravvicinati con entità incorporee (gnomi e altri esseri provenienti da dimensioni parallele). C'è poi un piccolo gruppo di banditi isolati. Questi vagano nel sapere praticando la guerriglia: rapinano informazioni, ora da una, ora da un'altra parte, alla ricerca di nuove vie. Ebbene, io sono uno di loro!

Tracciamo una breve storia di questa guerra.

Misurando la piramide di Cheope, Charles Piazzi Smyth, nel 1860 scoprì che essa conteneva corrispondenze numeriche cosmiche stupefacenti. Dopo qualche anno M. Flinders Petrie, un ingegnere seguace di Piazzi Smyth, andò in Egitto - attrezzato di tutto punto - si accorse che le misurazioni del suo guru erano del tutto sbagliate. Ma Smyth non se la prese a male. Rifece i calcoli e scoprì altre corrispondenze cosmiche incredibili. Questi aveva già scritto un libro di grande successo sulla base delle sue prime misurazioni1. Decise di pubblicarne un secondo in cui esponeva le nuove scoperte. Disgraziatamente, il primo libro continuò a vendere anche dopo l'uscita del secondo. Così, ancor oggi, troviamo suoi seguaci che, fermi alle prime rivelazioni, non sono stati informati dei nuovi sviluppi. Dopo queste sfortunate misurazioni non c'è stata più pace. Hanno continuato a fiorire sempre nuove teorie numeriche sui significati occulti della piramide di Cheope.

"Com'è possibile che gente adulta e civile riesca a litigare su fatti avvenuti migliaia di anni fa?" chiedereste voi. Per capire questo dobbiamo riconoscere che sulle piramidi, come su tante altre cose della vita, non ci sono certezze. Ci sono mille cose che non riusciamo a spiegarci. Ad esempio: nonostante i nostri incredibili mezzi tecnologici non siamo ancora riusciti a capire perché l'aspirina abbassi la febbre. Sappiamo che lo fa e basta. I mass media ci propongono una visione del mondo contemporaneo e delle conoscenze umane enormemente falsata. Evirano le teorie da ogni tipo di dubbio e vendono per certezze semplici supposizioni. Gli storici pongono tutto in forse. Non sappiamo ancora chi ha messo la bomba alla stazione di Bologna, figuriamoci se si parla di fatti accaduti 4500 anni fa. Questi dubbi,  scompaiono nei documentari televisivi e nei testi scolastici.

Così tutti sono convinti che nelle piramidi egiziane vi siano state trovate le mummie dei faraoni. Beh, forse vi verrà un colpo ma non è così. Le mummie sono state trovate in molti sepolcri ma non nelle piramidi antiche (prima del 1780 a. C.). Nelle piramidi non è mai stata sepolta una sola mummia! Nella piramide di Zoser (o Gioser) è stato rinvenuto un piede ma c'è chi sostiene che esso si sia mummificato naturalmente e che sia appartenuto a un predatore di tombe fatto a pezzi dai suoi soci. Possiamo solo supporre che un faraone sia stato sepolto lì ma non c'è nessuna certezza. C'è stato un faraone che aveva addirittura tre piramidi (Snefru). Come pensate che volesse farsi seppellire? Un po' qui e un po' là?

Nelle piramidi non sono stati trovati molti sarcofagi*. è difficile accettare l'ipotesi che siano stati rubati in quanto, essendo molto grandi e i tunnel di uscita delle piramidi molto piccoli, questi avrebbero dovuto essere ridotti in piccoli pezzi per essere portati fuori dalla costruzione. E che ve ne fate di un sarcofago ridotto in mille pezzi?

Insomma, le mummie delle piramidi sono una leggenda metropolitana così come la storia che i geroglifici siano ideogrammi. Quest'ultima cosa è vera solo per quanto riguarda la scrittura delle iscrizioni celebrative. Queste uniscono segni fonetici a ideogrammi ma per la scrittura privata gli egiziani usavano l'alfabeto. Anche la storiella che le piramidi furono costruite dagli schiavi è una balla biblica. Le costruirono gli operai, e avevano anche un giorno di riposo ogni dieci.

Si è tanto parlato delle corrispondenze matematiche tra le misure della piramide di Cheope e l'universo. Ma anche su questo gioco dei numeri bisogna stare attenti: non è semplice misurare, in maniera precisa, una piramide che presenta i contorni basali tutti erosi. La base della piramide segue il profilo della roccia e presenta irregolarità che non permettono una misurazione precisa della base stessa e dell'altezza. Tutto dipende dal metodo usato per determinare l'altezza: se cominci a misurare dal punto più basso della base della piramide, da quello più alto oppure se fai una media. Ho riscontrato varie e differenti stime dell'altezza e del perimetro della piramide (senza contare le misurazioni sbagliate).

Comunque, del problema delle corrispondenze tra le tre piramidi di Giza (dette Cheope o Grande Piramide, Chefren e Micerino) e la piramide del Sole in Messico, il pi greco, la circonferenza della terra, eccetera eccetera, parleremo meglio più avanti. Prima di tutto è indispensabile chiarire la situazione generale.

 

CAPITOLO TERZO

 

Che cosa sono le piramidi?

 

Parto dall'idea che gli Egiziani non fossero dei cretini, né dei marziani e tanto meno degli invasati mistici con la mania di tramandare messaggi trascendentali ai posteri. Al contrario, credo che siano state delle persone normalissime dotate del più comune buon senso. Se si sono date la pena di scavare enormi buche sotterranee e costruire immense montagne di pietra, allora avranno avuto i loro buoni motivi.

Che cos'è una piramide? In fin dei conti è solo una montagna di sassi. C'è da chiedersi, allora, se altri esseri umani (oltre agli egiziani) si siano dedicati a costruire montagne di sassi spinti da uno scopo che non fosse la sepoltura. Dando uno sguardo alle costruzioni edificate nel mondo, osserviamo che in ogni luogo della terra gli umani hanno costruito montagne di sassi più o meno grandi. Ve ne sono a forma di piramide in Egitto, in Centro e Sud America; a cupola in Europa e in India;  piramidale a gradoni tipo torta matrimoniale in Asia Centromeridionale, in Messico, in Egitto, Mesopotamia (le Ziggurat*), Cina, America Latina. Di questi cumuli ce ne sono molti anche in Italia specialmente nel Lazio, Toscana e in Sardegna. Anche queste sono considerate dagli accademici delle tombe e non possiamo dar loro tutti i torti visto che qualcuno, effettivamente, vi è stato sepolto. Troviamo questo tipo di tumuli però anche in Puglia e nell'isola di Lipari ma, al loro interno, non sono stati trovati scheletri.

Queste montagne artificiali sono considerate tombe o templi. Di molte si sa per certo che siano state costruite durante l'età della pietra. Questo è il caso, ad esempio, di molti tumuli europei. Di altri lo si può sospettare.

Gli Atzechi dicevano che la piramide del Sole (Messico) non l'avevano costruita loro ma era lì già bella e fatta fin dal giorno della creazione del mondo. Le piramidi si trovano quasi esclusivamente in luoghi che, migliaia di anni fa, erano paludosi o si trovavano vicini alla riva del mare.

Tutte quelle che superano una certa dimensione erano circondate da un muraglione fatto in modo tale da formare un bacino. E questo bacino è collegato a costruzioni che assomigliano molto ad acquedotti sopraelevati o a canali.  In molti casi questi laghetti ci sono ancora.

Le montagne artificiali più grandi si trovano tutte in zone a clima caldo. Infine, la maggioranza di questi tumuli è dotata di gallerie oblique scavate nella roccia sottostante, profonde anche decine di metri, che terminano con una camera.

Fatto questo inventario di similitudini c'è da chiedersi se queste montagne artificiali avessero una qualche utilità pratica. è facile constatare che tutti questi cumuli sono stati eretti in luoghi minacciati periodicamente dalle inondazioni.

Gli umani sono stati soggetti alle inondazioni dell'11.000 a.C. che hanno avuto un enorme potere distruttivo. Sicuramente queste calamità hanno lasciato in loro una forte paura. Chissà quanti morti ci sono stati in quei secoli di sconvolgimenti climatici affinché il mito del Diluvio Universale si fissasse nella fantasia di tutti i popoli del pianeta. Questo mito (a volte in concomitanza con terremoti, eruzioni vulcaniche e gelo) si trova, oltre che nella Bibbia, nella tradizione degli iraniani avestici della Persia, degli Indios Toba e Maya americani, degli Indù, dei cinesi, degli africani del basso Congo, dei Teutonici europei e di altri ancora.

Ci fu, insomma, un cataclisma planetario del quale, tra l'altro, si sono trovate ovunque tracce geologiche indiscutibili. Per salvarsi gli umani erano fuggiti sulle montagne ed erano restati lassù per secoli. E' chiaro che, tornando a colonizzare le pianure, si sentissero più tranquilli avendo a disposizione (al centro del villaggio) un rialzo del terreno dove ripararsi in caso di inondazioni, che per altro erano frequenti. Questo fatto spiega come mai, vicino alle colline artificiali, troviamo spesso cumuli di pietra dove potevano trovare posto, all'asciutto, le abitazioni (le mastabe).

 

 

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